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Il viaggio

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Fuori dal piccolo oblò le nuvole basse e grigie si stavano diradando appena; la pioggia, invece, continuava a battere sulla fusoliera bianca con un'insistenza stizzosa e caparbia.  Quello non era stato un viaggio tranquillo!  Mario non aveva paura di volare, non apparteneva alla categoria dei pavidi e superstiziosi viaggiatori che si farebbero impiccare, piuttosto che salire su un aereo! Tuttavia la prospettiva dell'atterraggio lo rasserenava: la, tutto sommato, breve tratta aveva riservato ai passeggeri un po' troppe emozioni. Erano partiti puntuali dall'aeroporto di Parigi; il cielo era imbronciato, ma la luce del giorno morente sembrava voler bucare le nubi pesanti che avanzavano da sud come un presagio di sventura.  L'equipaggio li aveva fatti accomodare tutti, aveva snocciolato le procedure di sicurezza e il comandante aveva annunciato il decollo imminente. Fin lì era andato tutto liscio; tutto come al solito. Poi, quando il segnale delle cinture avrebbe dovuto...

La mia estate

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Forse avevamo smesso di crederci, forse ci eravamo dimenticati cosa si prova ad essere sospesi tra acqua e cielo, in un vortice di verde e azzurro fresco, che profuma di fiori, di sole, di vita...  Poi è tornata l'estate e il lago si è ripopolato di turisti; le spiagge sono fiorite di nuovo, graziose e invitanti, attirando tra i loro petali bianchi e blu sciami e sciami di bagnanti ancora un po' pallidi e grevi a causa del lungo inverno che li ha tenuti lontano dal sole, dal cielo e dalle acque amate e dolci del nostro splendido lago. Anch'io sono tornata alla spiaggia, ma non per un rapido saluto o un sopralluogo fuori stagione, un ''ciao'' e una carezza fugace all'acqua gelida e limpidissima dell'inverno o alle rocce intiepidite dai raggi di primavera. Un paio di settimane fa io e il marito ci siamo infilati i nostri vecchi costumi da bagno, un po' logori e sbiaditi dal sole e dalle infinite lavatrici, e abbiamo aperto la stagione balneare. Il ...

L'occhio di Lince - Un nuovo punto di vista

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Ed eccoci qua! Sono trascorsi solo quattro mesi dal nostro ritorno, ma a me sembra tutta un'altra vita. L'occhio destro, poveretto, è diventato la spalla comica del suo gemello operato: sta lì sul palco a supportare lo scintillante protagonismo del sinistro. La visione si va facendo sempre più stabile e precisa: anche se con lievi (e meno lievi) oscillazioni, la tendenza è decisamente al miglioramento. A otto giorni dall'intervento, martedì 18 febbraio, alla visita di controllo mi avevano finalmente liberato dalla condanna dell'alternanza trioraria delle posizioni: la bollicina di gas era ormai minuscola e il tessuto trapiantato aveva aderito alla perfezione. In teoria avrei già potuto prendere il volo di ritorno verso casa, ma noi avevamo prenotato l'appartamento fino al 24... Lamarca ne era stato felicissimo: avrebbe potuto continuare a monitorare l'andamento della convalescenza e noi, invece, avevamo un'intera settimana per girovagare per Barcellona e far...

Come un criceto col savoiardo

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Ti capitano quei momenti in cui non hai respiro e ovunque ti volti c'è una cosa che devi fare. Però quelle volte lì, di solito, ti puoi permettere di essere nervoso, irritabile, brusco... Questa volta, invece, no! Non è per niente facile fare l'ago della bilancia!  Ci sono periodi che sembrano fatti apposta per farti impazzire: mille cose da fare, mille cose da pensare, mille problemi di cui occuparsi, faccende urgenti, urgentissime, importanti… in questi casi, in situazioni come queste, come quella in cui mi trovo adesso per esempio, le urgenze vanno mandate a quel paese: devono esistere solo le priorità e la mia, ora come ora (ma più o meno sempre, per la verità) è Lince. Quello che è appena passato è stato un mese denso di emotività e non in senso positivo. Nelle ultime settimane mia moglie è andata in tilt, la storia dell’operazione l’ha trasformata in un’altalena impazzita che rischiava di arrivarmi dritta dritta sui denti almeno tre o quattro volte al giorno. Ho stoicamen...

L'occhio di Lince - Un S.Valentino veramente speciale!

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14 febbraio 2025 Sono a letto sdraiata sul fianco sinistro, la posizione che odio di più. Non posso scorgere molto di ciò che mi circonda quando sono girata da questa parte: solo l'armadio a vista dai ripiani in vetro con sopra le pile di indumenti, le grucce appese all'asta di metallo e la parete del bagno, di un verde muschio molto rilassante, che si intravede al di là del fondo trasparente del guardaroba.  Oggi è S. Valentino ed io sono immensamente felice.  Siamo arrivati a Barcellona una settimana fa, venerdì 7 febbraio. Io avrei voluto rientrare subito dopo il prericovero, tanto fino al lunedì seguente non avremmo avuto nulla da fare in città, ma il marito aveva insistito per fermarsi già quel giorno lì, per prendere visione e possesso dell'appartamento che ci avrebbe ospitati lungo le due settimane della convalescenza. ''Ma così staremo via quasi tre settimane!'' mi ero lamentata io, però lui era stato irremovibile; tra l'altro tutti i possibili c...

La serenità del preventivo peggiore

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Tra i molti stratagemmi che nel corso della mia vita mi hanno aiutato a ottenere equilibrio e serenità, forse il più potente è il ''preventivo peggiore''. Più che ottimista, mi si potrebbe definire una persona positiva. L'ottimismo sa troppo di bugia raccontata a sé stessi e se c'è una cosa che trovo intrinsecamente controproducente è proprio mentire a sé stessi. ''Andrà tutto bene!'' è una bugia bella e buona! Perché tutto andrà come deve andare e a fare la differenza sarà esclusivamente la maniera in cui saremo capaci di affrontare quel ''tutto''. Per me è importante essere positiva, credere che, in qualsivoglia modo si metteranno le cose, una maniera per superare gli ostacoli ed essere felice riuscirò a trovarla, sempre e comunque, in virtù del fatto che arriverò al ''dunque'' preparata.  Ecco: il mio segreto è l'allenamento. Mi alleno ad affrontare gli scossoni dell'esistenza attraverso il metodo del pr...

L'occhio di Lince - Lamarca male...

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Ciao! Come ti avevo promesso, rieccoci a Barcellona, nella sala d'aspetto 1A della clinica Barraquer.  Avevamo lasciato Lince e Whisky in trepidante attesa di incontrare per la prima volta il dottor Lamarca, il nuovo medico a capo del reparto dei problemi corneali, con la speranza (anzi la certezza!) che con un rinnovato paio di occhiali tutto sarebbe tornato alla normalità.  Ne ero proprio convinta, sai?  Mi avrebbe visitata e avrebbe detto: "La vista va bene, è solo ora di cambiare le lenti...'' Invece no! Il medico mi guarda, si stranisce, si sgomenta, non parla, richiede altri esami... le lenti vanno bene, non sono da sostituire; quella che va cambiata è la cornea. Mannaggia! Non me lo aspettavo! Sarò stupida, sarò ingenua, ma proprio non me lo aspettavo! ''Urgenzia'' dice il chirurgo. Sì, ma quanta? Per stabilirlo occorre un altro esame ancora; però dobbiamo prendere il volo di rientro, non possiamo trattenerci oltre o l'aereo partirà senza di ...