La mia estate
Forse avevamo smesso di crederci, forse ci eravamo dimenticati cosa si prova ad essere sospesi tra acqua e cielo, in un vortice di verde e azzurro fresco, che profuma di fiori, di sole, di vita...
Poi è tornata l'estate e il lago si è ripopolato di turisti; le spiagge sono fiorite di nuovo, graziose e invitanti, attirando tra i loro petali bianchi e blu sciami e sciami di bagnanti ancora un po' pallidi e grevi a causa del lungo inverno che li ha tenuti lontano dal sole, dal cielo e dalle acque amate e dolci del nostro splendido lago.
Anch'io sono tornata alla spiaggia, ma non per un rapido saluto o un sopralluogo fuori stagione, un ''ciao'' e una carezza fugace all'acqua gelida e limpidissima dell'inverno o alle rocce intiepidite dai raggi di primavera. Un paio di settimane fa io e il marito ci siamo infilati i nostri vecchi costumi da bagno, un po' logori e sbiaditi dal sole e dalle infinite lavatrici, e abbiamo aperto la stagione balneare. Il bello di vivere al lago sta nel fatto che sei in vacanza più o meno sempre: finita la giornata lavorativa, nel fine settimana, nei giorni festivi infrasettimanali... Non ti devi avventurare per le strade affollate che portano al vicino mare ligure o per i sentieri impervi delle Alpi; esci di casa, giri la chiave, varchi il cancello, fai qualche centinaio di metri e sei già sulla passeggiata, tra gelaterie, localini pittoreschi e traghetti che solcano le onde. Per andare sulla spiaggia ci vuole qualche chilometro in più, ma ne vale la pena! La nostra preferita si trova fuori paese, a cinque minuti di macchina, ma lontana anni-luce dalla routine quotidiana fatta di impegni, stress e piccoli grandi problemi. Basta parcheggiare e appoggiare sull'asfalto della provinciale i piedi ciabattati per essere catapultati in un'altra dimensione dell'esistenza, dominata dalla pace dell'acqua fresca e dal brusio più o meno poderoso dei ''compagni di lago'' il cui numero varia considerevolmente a seconda del mese, del giorno e dell'ora di arrivo. Ci sono le facce conosciute dei ''veterani'', gli irriducibili abitatori dell'angolo balneare in questione: anno dopo anno, mese dopo mese, la loro presenza costante ti rassicura che l'estate è incontrovertibilmente in corso; ci sono i sorrisi dei bambini biondi e bianchissimi del nord-Europa e quelli dei pargoli scurissimi e ricciolini provenienti da qualche remoto ed esotico Paese equatoriale; le chiacchiere un po' sguaiate dei milanesi ''bauscia'', gli sguardi silenziosi e pieni di sottintesi delle coppiette innamorate che condividono l'asciugamano e i panini imbottiti. A volte c'è la musica: può essere quella di un'arpa solitaria e vibrante nella luce del tramonto oppure di una chitarra, suonata da mani lente che accompagnano il sorgere delle stelle. Il profumo che domina è quello del lago: un mix di fiori, fichi, acqua e crema solare; ma c'è anche l'odorino del cibo cotto direttamente sulla spiaggia o portato da casa per un pic-nic serale con vista. Poi ci sono le anatre coi piccoli, una presenza discreta e silenziosa che annuncia ai bagnanti l'imminenza del tramonto e i sommozzatori, i ''bulli'' balneari, che arrivano in branchi a occupare il bagnasciuga con le loro attrezzature ingombranti: si immergono tra le onde come moderni ''mostri della laguna'' per riemergerne di tanto in tanto tra spruzzi e gorgoglii. Quando ti avventuri nei primi metri di lago, i sassolini ti punzecchiano sotto i piedi e l'acqua fresca ti fa rabbrividire un poco; i pescetti curiosi vengono ad assaggiare quelli che rimangono fermi troppo a lungo per timore delle onde fredde o per godersi contemporaneamente il tepore del sole e la piacevolezza dell'acqua; ogni tanto un tafano tenta un morso e verso sera le zanzare ti infastidiscono col loro ronzare foriero di pruriti spiacevoli; ma anche questo fa parte del gioco!
Quando cala il sipario del giorno e sulla riva piemontese si accendono le mille luci della costa, i pochi rimasti ammutoliscono davanti alla parata trionfale della sera, per poi riesplodere in risate, chiacchiere e canti accompagnati dai botti del vino che viene stappato e dal tintinnio dei bicchieri che brindano alle vacanze.
La mia estate è tutto questo.
La mia estate è ritrovare, anno dopo anno, le abitudini, le facce, i gesti, i profumi e i suoni di questi luoghi sospesi tra acqua e monti, tra cielo e terra. E' il lago che mi chiama, è mio marito che mi sorride mentre nuotiamo al largo o mi acchiappa al volo quando gli ''lontreggio'' attorno nell'acqua bassa; è il baretto siciliano coi suoi sapori deliziosi, le vecchie infradito blu così comode, le passeggiate al chiaro di luna in cerca della brezza fresca della notte... Amo la mia estate con tutti i suoi pro e i suoi piccoli contro, con le sue mille emozioni e i suoi ritmi lenti, sognanti... E
adesso che, finalmente, la mia estate è ricominciata io me la berrò tutta, tutta tutta, fino all'ultima goccia!
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