Quasi una fiaba
Come ti ho raccontato alcune settimane fa nel post "Le vacanze più lunghe di sempre" (https://cirriletteredallasolitudine.blogspot.com/2024/01/le-vacanze-di-natale-piu-lunghe-di.html), tra i nostri amici di lunga data c'è una famiglia che abita la sponda svizzera del lago. Più di un anno fa, nell'estate 2022, ai nostri amici d'oltre confine è capitata un'avventura dal lieto fine che valeva la pena di essere raccontata. Annalisa ha appuntato la trama degli eventi e mi ha chiesto di farne una storia. Ho deciso di raccontartela come una fiaba, simile a quelle che leggevo ai miei figli quando erano piccini, quelle deliziosamente illustrate con disegni semplici e accattivanti su spesse pagine di cartone da sfogliare e risfogliare con le manine curiose di conoscere la fine della vicenda. Una fine di solito dolce (un lieto fine!) capace di cullare i sogni dei più piccoli e accompagnarli alla scoperta del grande mondo fuori dalle pareti della loro cameretta.
I fratellini smarriti
Questa è la storia di due fratellini Inseparabili: Olaf e Juju.
Erano nati da una covata di tre ovetti e un bel giorno avevano avuto la fortuna di essere addottati da una famigliola che desiderava dar loro una nuova casa.
Si trovarono così ad abitare in una bella gabbietta, proprio accanto a quella di due loro simili: Grace e Merlino.
All'inizio erano un po' spaventati, timorosi...Quante novità tutte insieme! Però, pian pianino si erano fatti coraggio, avevano cominciato a lasciare il rifugio sicuro della gabbia e a far conoscenza coi loro nuovi compagni di gioco.
Ben presto i quattro uccellini cominciarono a divertirsi insieme, inseguendosi per la stanza che era stata messa a loro disposizione per giocare e svolazzare liberi, riempiendo la casa di gorgheggi e richiami.
Alla sera tornavano tutti nelle loro casette, stanchi e felici.
A volte capitava che i proprietari dovessero assentarsi, allora rimanevano a riposare al sicuro fino al ritorno della famigliola. E poi via! Nuovamente a volare e cantare in un carosello di suoni e colori!
Fino a questo punto la storia dei nostri piccoli eroi non è molto diversa da quella di tantissimi altri pappagallini come loro, ma un giorno...
Un giorno d'estate, un'estate calda e capricciosa, i fratellini decisero di uscire dal loro rifugio senza permesso.
Coi beccucci monelli e ingegnosi, erano riusciti a staccare la piccola molla che teneva aperto lo sportello al quale era assicurato il beccatoio.
La loro famiglia adottiva era uscita di casa e la finestra della terrazza era aperta...stavano per cominciare una grande avventura!
Quando, verso sera, i proprietari si erano accorti dell'assenza dei due birichini, era ormai troppo tardi per uscire a cercarli: la serata di fine luglio era calda e piacevole, ma era già buio...
Però potevano organizzarsi a dovere per le ricerche dell'indomani mattina e far girare la voce: i fratellini erano scappati e forse erano in pericolo! Chiunque ne avesse avuto notizia poteva contattarli, a qualsiasi ora! Il messaggio, grazie ai social, era arrivato lontano e per quella sera non si poteva far altro che aspettare, sperando che i piccoli fuggitivi non finissero in un brutto guaio.
Il giorno successivo la caccia a Olaf e Juju era partita subito, di buon mattino: ma da dove cominciare? Come potevano fare a ritrovarli nel vasto mondo fuori dalle mura domestiche?
I primi tentativi non stavano portando nessun risultato e l'estate, tanto calda e afosa, era una di quelle che esplodono spesso in furiosi acquazzoni, con lampi, fulmini e...grandine! Cosa ne sarebbe stato dei piccolini?
Notte e giorno la famigliola pensava a loro.
"Dove saranno?" si chiedevano l'un l'altro mentre partivano per le frequenti ricerche quotidiane, scrutando il cielo nella speranza di un guizzo di verde tra i voli dei passeri, aguzzando la vista e tendendo l'orecchio ad ogni cinguettio famigliare, ma senza mai riuscire ad avvistarli.
Bisognava chiede ancora più aiuto!
Forse la protezione animali...
Detto fatto!
Con l'annuncio di smarrimento sui canali ufficiali, quello stesso pomeriggio, dopo essere tornata dalla ronda, la mamma aveva sentito sua figlia parlare al telefono in tono speranzoso: un giovane che abitava poco lontano aveva trovato un Inseparabile sul balcone, stanco e provato dalla pioggia battente di quella mattina. Aveva visto l'annuncio della protezione animali, così aveva tentato di farlo entrare in casa e...ora era lì da lui, sano e salvo! Aspettava solo di essere riportato nella sua gabbietta.
Mamma e figlia erano partite subito e, arrivate sul posto, non avevano avuto difficoltà a recuperarlo: era proprio il loro Olaf e sembrava averle riconosciute! Si era lasciato subito sistemare al sicuro.
Che felicità!
Grazie a quel ragazzo, il loro uccellino era di nuovo a casa!
Ma la sorellina? Cosa ne era stato di lei che, tra i due, era quella meno resistente nel volo?
Bisognava continuare a cercare!
Passarono i giorni, passarono le settimane...di Juju non si trovava traccia.
La sua padroncina non faceva che pensare a lei, temendo che il tempaccio o un gatto affamato potessero averla sopraffatta: doveva essere sicuramente stremata dal volo e dalla ricerca di cibo dopo così tanto tempo lontana da casa!
Questi i pensieri che rimbombavano nel cuore e nella mente di quella famigliola, ma nessuno di loro voleva credere al peggio e continuavano a sperare.
Il tempo, intanto, trascorreva...trascorreva...e la sorellina di Olaf mancava già da un mese!
Di tanto in tanto qualche segnalazione dava un briciolo di speranza; loro correvano a vedere se l'uccellino verde che era stato ritrovato fosse proprio la loro Juju e una volta avevano veramente pensato che fosse lei! Che delusione quando si erano trovati davanti un esemplare dello stesso colore, ma molto più grosso: no, non era Juju, era un pappagallo dal collare!
Anche settembre se n'era andato e ottobre aveva portato con sé i primi freddi, le prime notti nelle quali si sentiva il bisogno di starsene al calduccio...Juju, dove sei?!?
Si avvicinava ormai la metà del mese e le speranze si affievolivano sempre di più.
Un bel giorno, però, appena dopo l'ora di pranzo, era arrivato un messaggio da un'amica: "Ma questo uccellino non è il vostro?". Qualcuno aveva postato delle foto e aveva fatto girare la voce che un piccolo Inseparabile sembrava chiedere aiuto continuando a posarsi sul parapetto di un balcone.
Ebbene, questa volta pareva proprio lei!!!
Forse stava per arrivare il "lieto fine" che aspettavano da più di due mesi!
Mamma e figlia, prendendo la gabbietta con dentro Olaf e un'altra vuota dove sistemare la sua sorellina, si erano incamminate verso il luogo dell'avvistamento che si trovava a poche centinaia di metri dalla loro abitazione.
Arrivate davanti alla palazzina indicata nel messaggio, bisognava convincere Olaf a chiamare la sorella: come fare? Forse se avesse ascoltato il canto di Juju...così avevano avvicinato il telefonino alla gabbietta e il maschietto, al suono della voce della sorellina registrata nel cellulare, aveva cominciato a cinguettare.
Era fatta!
La piccina rispondeva, si avvicinava! Poi volava via, su un albero lì accanto; tornava indietro e volava via di nuovo, questa volta sul tetto, facendo la spola avanti e indietro e cantando, mentre un gruppetto di passeri e un codirosso accompagnavano le sue esplorazioni; dopo un po', finalmente, aveva deciso di posarsi sulla gabbietta di Olaf che le aveva subito becchettato le zampine in segno di saluto e incoraggiamento.
Ma come potevano convincerla a farsi riportare a casa?
La piccola intanto si stava avvicinando sempre più alla gabbietta vuota, che aveva la porticina spalancata, pronta ad accoglierla.
Ecco...era quasi entrata...
E poi un colpo di sfortuna!
L'operaio di un cantiere poco distante aveva azionato un compressore, mettendola in fuga!
No! Proprio adesso che l'avevano quasi presa! La mamma aveva guardato l'operaio zelante con un'implorazione negli occhi e quello doveva aver capito che si trattava di un momento delicato delle operazioni di salvataggio, perché aveva spento l'aggeggio permettendo all'uccellino di avvicinarsi di nuovo: Juju ora era sulla gabbietta del fratello che aveva ricominciato a beccuzzarla con affetto.
Nella gabbia vuota c'era del grano e poco dopo, forse vinta dalla fame, forse spronata da Olaf, Juju aveva deciso di entrare e rifocillarsi con quei semini appetitosi.
Ecco il momento giusto!
La mamma aveva chiuso rapidamente lo sportello e finalmente la piccolina era sana e salva!
Tutt'intorno al luogo dell'operazione si era raccolta una folla che tratteneva il respiro facendo il tifo per la pappagallina e, quando finalmente l'aveva vista al sicuro, era esplosa in un applauso fragoroso. Mamma e figlia erano al settimo cielo e anche Olaf doveva essere molto felice di riavere con sé la sua sorellina!
Il lieto fine era arrivato davvero, ma erano passati due mesi e mezzo dalla fuga, come aveva fatto juju a sopravvivere tutta sola, lontana da casa? Che i passerotti e il codirosso che avevano accompagnato i suoi voli di avvicinamento l'avessero aiutata a procurarsi cibo e riparo, come un piccolo stormo premuroso?
Avere dei buoni amici può fare la differenza! La vita fuori, nel mondo, non è facile per chi è abituato a trovare la pappa al sicuro nella sua gabbietta!
fine
I fratellini si sono smarriti il 27 luglio 2022 a Minusio.
Olaf è stato ritrovato il 29 luglio e Juju il 10 ottobre.
Se questa storia ha potuto avere un epilogo tanto felice, il merito va a tutti coloro che hanno raccolto l'appello disperato di Annalisa e Francesca, a quelle persone gentili e sensibili che hanno tenuto gli occhi aperti e teso l'orecchio moltiplicando quelli di chi cercava disperatamente i piccini smarriti.
E' a loro che va il sentito GRAZIE! di Olaf e Juju, con Annalisa e Francesca.
Ciao cari amici! A voi è mai capitata una vicenda simile a questa?
RispondiEliminaBuona settimana e a sabato, con il nuovo capitolo delle avventure del nostro Bruno. 🥰
Un abbraccio da Lince! 🐾