Come un criceto col savoiardo




Ti capitano quei momenti in cui non hai respiro e ovunque ti volti c'è una cosa che devi fare. Però quelle volte lì, di solito, ti puoi permettere di essere nervoso, irritabile, brusco... Questa volta, invece, no! Non è per niente facile fare l'ago della bilancia! 
Ci sono periodi che sembrano fatti apposta per farti impazzire: mille cose da fare, mille cose da pensare, mille problemi di cui occuparsi, faccende urgenti, urgentissime, importanti… in questi casi, in situazioni come queste, come quella in cui mi trovo adesso per esempio, le urgenze vanno mandate a quel paese: devono esistere solo le priorità e la mia, ora come ora (ma più o meno sempre, per la verità) è Lince. Quello che è appena passato è stato un mese denso di emotività e non in senso positivo. Nelle ultime settimane mia moglie è andata in tilt, la storia dell’operazione l’ha trasformata in un’altalena impazzita che rischiava di arrivarmi dritta dritta sui denti almeno tre o quattro volte al giorno. Ho stoicamente tenuto botta, ho cercato di rimanere saldo, in equilibrio, e mi sono concentrato sulle priorità, sul fare le cose per bene; così alla fine la bufera è passata.
Oggi il tempo è mite e soleggiato, sono seduto al tavolino della terrazza con la maglietta a maniche corte, lavoro al computer godendomi il venticello, il cielo azzurro e il sole caldo di febbraio. Lince mi guarda al di là dell’enorme parete scorrevole in vetro che separa la stanza da letto da questo gigantesco spazio esterno tra i tetti della città; è circondata dai fiori azzurri delle lenzuola nuove, quelle comprate all’IKEA appena arrivati a Barcellona, e io mi sento come un criceto col savoiardo in bocca: fiero e orgoglioso, gongolante. Ho dovuto insistere un po’ per convincerla a fermarci qui già nel fine settimana precedente all’intervento e AVEVO RAGIONE, quanto avevo ragione!
L’appartamento che avevo trovato per la nostra permanenza in città, mi sembrava tutto sommato perfetto per noi, almeno sulla carta, soprattutto per il fatto che si trovava veramente vicino alla clinica, e in base a recensioni e descrizioni pareva pure ben messo sul fronte “pulizia”… però Lince è tutta precisetta, lei, e tra l’altro qui si trattava di convalescenza, mica di vacanze! Volevo avere il tempo di sistemare e pulire tutto per bene, di rendere la casa accogliente, igienica e funzionale; tre settimane non sono mica poche, dovevamo metterci a nostro agio, no? Come ho già detto, ho avuto ragione! La casa, in verità, è risultata molto meno peggio di quello che mi aspettavo e non è stato troppo difficile renderla più che decorosa anche grazie a qualche acquisto tattico dove, ancora una volta, ho brillato per lungimiranza. Non è vanità, è stupore! Se in ambito professionale sono abituato ad avere più o meno sempre ragione, nella vita privata è Lince che detiene il record di organizzazione, ma questa volta lei era un tantino fuori gioco e il ruolo di “eroe logistico-organizzativo di fatto'' mi è stato appioppato dal destino, come la santità a padre Maronno: ero io la “prescelta creatura”!... Che culo!!! Comunque ce la siamo goduta in quei tre giorni; sì, ci siamo anche dati un bel fa fare, ma del tempo per ambientarci e metterci tranquilli, per tirare un po’ il fiato e prepararci psicologicamente all’operazione serviva, serviva eccome! Ora questo appartamento è diventato a tutti gli effetti casa nostra, ci stiamo più che bene, direi! Per il momento sono io a gestire la vita quotidiana: riordino, pulisco, cucino e, naturalmente, faccio la spesa. Il Condis, il supermercatino di fronte, è praticamente la nostra dispensa, vado avanti e indietro così spesso che ormai i commessi mi salutano come se fossi uno di famiglia. Mi diverto ad uscire per le commissioni, mi piace questo quartiere, questa città!
In clinica poi è andato tutto liscio; l’operazione è stata abbastanza breve e Lince sembra averla superata benissimo, è serena e sorridente, un po’ annoiata, forse, di starsene sempre a letto, ma per ora va così, si deve fare di necessità virtù. La cosa più impegnativa, però, non è il fatto di non potersi alzare, quanto piuttosto il cambiare posizione ogni tre ore, sia di giorno che di notte. Ormai è una settimana che questa giostra ci fa dormire poco e male, ma è molto importante essere precisi e scrupolosi a riguardo: l’impianto della nuova cornea deve aderire bene e bisogna agevolare l'eliminazione della bollicina di gas che ha nell’occhio; ma domani mattina ci aspettano per la seconda visita di controllo post operatoria, sarà bello faci una passeggiatina di qualche centinaio di metri fino alla Barraquer e speriamo che ci comunichino che questa solfa è finita, sarebbe bello dormire un po'! Ci vorrebbe proprio! Sono un tantinello stanco per la verità, anche perchè quando non faccio la lavatrice sto caricando la lavastoviglie o pulendo i pavimenti, oppure esco a far compere o cucino, per altro molto bene a giudicare dall'entusiasmo col quale mia moglie vuota il piatto facendomi un sacco di complimenti e aumentando di molto la mia sensazione di criceto col savoiardo. Poi ci sono gli svariati colliri da applicare allo scoccare delle ore x e in fine il mio lavoro: quello di consulente. 
Il bello di lavorare da remoto, è che l’ufficio te lo porti ovunque, anche a mille chilometri di distanza da casa. Tra l’altro anche sul versante lavorativo c’è qualche cosa che bolle in pentola: sembra che al ritorno da questa avventura spagnolanpartiremo per l’Inghilterra! Appena prima di trasferirci qui a Barcellona come residenti temporanei (con tanto di registrazione in comune!), mi hanno proposto un progetto molto interessante che necessita di essere seguito in loco per alcune settimane, forse uno o due mesi. Ci ho pensato su senza grande impegno per qualche giorno, il chiodo fisso dell’intervento e la necessità di organizzarci al meglio per affrontarlo non mi hanno permesso di valutare la proposta con la giusta serietà. Però ora che Lince è tranquilla e che tutto sta andando a gonfie vele, ho avuto il tempo di rifletterci sopra e ho deciso di accettare; a breve comincerò a prendere in mano la parte del progetto inglese che mi hanno assegnato. C’è in programma una riunione informativa e il primo passaggio di consegne: sono piuttosto incuriosito e affascinato da questo nuovo sviluppo e spero di cominciare a lavorarci al più presto.
Ora il sole si è nascosto dietro ai palazzi di fronte e sulla terrazza cominciano ad allungarsi le ombre della sera; anche gli studenti hanno smesso di fare casino nel cortile dell'università, fino a poco fa erano fuori, a chiacchierare e studiare tutti bardati con le giacche pesanti anche se oggi ci saranno stati almeno diciotto gradi! Ora sono rientrati e in effetti adesso fa freschetto anche per me, che sono seduto e fermo da un pezzo e con le mezze maniche, pure! Sai una cosa? Mi sa che mi sposto dentro, sulla poltrona, e mi preparo una bella tisana alla menta: ho ancora un’oretta di lavoro d’ufficio, poi si parte con la cena e devo ancora scaricare la lavastoviglie… 
Da Barcellona per ora è tutto: stiamo benone, siamo felici e non abbiamo poi tutta questa voglia di tornarcene a casa, almeno per il momento!

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