Esiliata a Sassuolo: fase 1



Eccomi qui! 
Oggi ti scrivo dal mio nuovo, temporaneo domicilio.
''Da Sassuolo'' dirai tu, che sei un lettore appassionato e attento dei miei post.
''Non proprio...'' ti risponderò io, con un mezzo sorriso un po' sornione.
Ora ti spiego tutto.
Partiamo col dire che mentre ti scrivo è lunedì 26 agosto 2024. Sono le nove del mattino e il marito è uscito di casa da poco più di mezz'oretta, trafelato e di corsa come al solito (mai che riesca a mantenere i propositi serali di prendersi il giusto margine di tempo, per non guidare come se fosse al Gran Premio, ma del resto oggi è in Ferrari quindi...ci sta). Fuori dalle finestre, che ho aperto per cambiare un po' l'aria prima che faccia un caldo boia, non ci sono vie trafficate e caseggiati antichi, ma alberi, case rurali e, all'orizzonte, un morbido saliscendi di colline. 
E' tutto meraviglioso!
Mi trovo alle porte della città di Sassuolo, nella ridente località di Tressano di Castellarano, distesa sulle colline del modenese ''come un vecchio addormentato'', per dirla con le parole di una canzonetta dei bei tempi andati. 
Quando all'inizio di agosto ci avevano comunicato l'ubicazione della casa che ci avrebbe ospitati, non è che siano stati troppo precisi...forse perchè, non essendo noi della zona, pensavano che non avremmo capito la posizione, senza un punto di riferimento conosciuto come una città importante. Però il maritozzo è precisetto e ha cercato immantinente la location su Maps per fare un sopralluogo dopo il lavoro. Si è recato sul posto,, ha fatto le sue considerazioni e ha persuaso sé stesso (e anche me!) che durante le due settimane previste per la trasferta avremmo abitato in città. 
Invece...
Invece sabato, usciti dall'autostrada, i padroni di casa ci mandano la posizione e...
''Ma non doveva essere quasi in centro a Sassuolo?'' gli faccio io, con una leggera ansietta (vuoi vedere che ci hanno preso per i fondelli? Ci hanno mandato delle foto farlocche di una casa bellina per trarci in inganno e una volta qui...ZAC! Fregati come Hansel e Gretel?!).
''In teoria...si!'' mi risponde lui, guidando dubbioso verso le colline.
''Ma quando sei andato a cercarla in città, la casa l'hai trovata?'' comincio a sospettare che sia caduto nel tranello delle cose fatte a metà.
''Allora...la via sì, ma al civico giusto non ci sono arrivato, c'era un cancello, quindi...''
Bene, mi dico, posso sperare in una svista, forse non è tutto perduto. Intanto che rimugino, seguiamo il navigatore che in pochi minuti ci conduce a destinazione: dietro ad una curva riconosco l'arcinota facciata della ''nostra'' casa! 
Davanti all'uscio ci attendono i proprietari con le chiavi; ci accolgono gioviali e partiamo per il tour di rito; aprono la porta e quando entriamo...CHE MERAVIGLIA! E' tutto bellissimo e molto pulito! Le foto non erano una trappola! Tra l'altro sembra che non siamo stati i primi a cadere nel tranello dell'omonima delle due vie situate a poca distanza, ma in comuni differenti, ecco perché ci hanno mandato la posizione precisa appena siamo usciti dall'autostrada! Tiro un sospiro di sollievo: fin qui tutto bene!!!
Il sabato pomeriggio vola via tra disorientamento e sistemazioni: siamo tutti un po' straniti, soprattutto la polletta, però mi do da fare per organizzare al meglio la nostra permanenza, veloce ed efficente come un soldato. All'alba delle diciotto partiamo per fare un po' di spesa, ma en vitesse, però, perché abbiamo un impegno serale: per consolarci di non essere sul nostro bel lago, abbiamo deciso di andare a ballare. Pare che, a differenza della terra natia, qui lo swing vada forte, volendo si può ballare tutte le sere, a gratis, pure! Almeno un lato positivo c'è! ì 
Usciamo dopo una cena leggerina (mica sì può ballare zavorrati!): il cielo è buio pesto (le giornate si accorciano sempre di più) e anche la gran parte delle strade che stiamo percorrendo: sembrano perdersi tra il niente e i campi; invece, inaspettatamente...mezz'oretta dopo siamo a Reggio nell'Emilia (non ci credo! Però il cartello è inequivocabile...il vero nome del capoluogo di provincia è proprio questo!). Qualche chilometro ancora e il sound inconfondibile della nostra musica ci comunica che siamo arrivati;
saltiamo fuori dalla macchina e ci buttiamo a bordo pista.
''Cavoli, che bravi!'' mi bisbiglia Whisky e io comincio a sospettare che sia un'esibizione: vuoi vedere che si è sbagliato anche sulla serata danzante? 
Il dubbio viene anche a lui e va a chiedere al DJ.
''No, ballo libero!'' mi infotma al ritorno.
''Ottimo, ci buttiamo?'' io faccio la disinvolta, ma sono un po' in soggezione, però, sono grandiosi questi ballerini! 
Il marito mi fa notare che non sono molto tecnici: aggrazziatissimi, he, fanno volteggi, ancheggi, passi veloci e leggeri che nemmeno sembrano toccare la pista...però figure pochine e semplici. Forse possiamo tentare un ballo senza fare figuracce, visto che noi di figure, invece, ne facciamo un botto, anche per supplire con la varietà alla poca perizia. Per farla breve: balliamo, ci divertiamo e grattiamo via un po' della ruggine che il caldo e l'influenza estiva avevano fatto depositare sulle nostre già scarse doti artistiche e alla fine della serata ci accorgiamo di aver fatto tendenza: adesso le coppie in pista eseguono le ''nostre'' figure, eleganti e graziosi come cigni, in barba a noi due, piccoli, goffi anatroccoli! Coi piedi a pezzi (io) e lo stomaco che brontola (lui) torniamo verso casa che è già passata la mezzanotte (tanto domani è domenica...) e con il prossimo appuntamento danzante già in agenda: lunedì sera (oggi per me, in un passato prossimo o remoto per te, a seconda di quando mi leggerai). 
Ci svegliamo nella tarda mattinata di domenica. La giornata scorre placida e tranquilla: colazione tardi, un po' di rincoglionimento da letto-diverso-che-non sei-abituato-e-dormi-male, profumo di sugo che bolle (con conseguenti spaghi al pomodoro per pranzo, che fanno sempre casa), partitelle a ''Scala tedesca'' o ''Machiavelli'' che dir si voglia e la messa delle diciotto in periferia a Sassuolo.
''Cosa facciamo adesso? Giro nel centro storico della città o passeggiata sulle colline al tramonto?'' il maritozzo riflette un attimo: poi via! Verso le colline. Il sentiero parte a pochi passi da casa. Parcheggiamo nel nostro posto auto e passiamo sotto la finestra del soggiorno dove Gallinella se la fischia convinta: mi sa che ci ha sentiti arrivare...
Ce la svignamo zitti zitti, alla chetichella, e ci infiliamo nel bosco. Il sole fa cucù appostato dietro il profilo delle colline ad ovest. Noi percorriamo il sentiero in cresta dove, verso est, si intravede tra gli alberi la città che di crogiola ''all'ombra dell'ultimo sole'': è bellissima! Quando usciamo dal fitto, il panorama sorprende noi e noi sorprendiamo i fagiani, che svolazzano via tra la sterpaglia, disturbati dalla nostra gita serale. Dopo un po' abbandoniamo la cresta e siamo nella valletta tra i due crinali; fa fresco qui! La vegetazione si fa sempre più fitta e...
''Cosa cavolo era?'' un rumore diverso dallo svolazzare goffo di fagiani indispettiti ci fa trasalire. Un capriolo, o un daino o un cervo...è vicinissimo, ci vede, si spaventa e si arrampica sulla collina alla nostra destra. Meglio stare all'erta! Il bosco è sempre più intricato, il sentiero è poco battuto (in questo tratto, evidentemente, non passa molta gente), tra l'altro il sole è andato a nanna... Procediamo veloci, facendo un po' di rumore per farci sentire dai selvatici onde evitare noi (ed evitare loro) sgradevoli incontri. Poi, piano piano, il sentiero diventa più agevole e si immette in una strada campestre: siamo tornati in paese. E giusto in tempo per prepararci la cena!
Dopo mangiato usciamo ancora, per un gelato in città, e scopriamo che davanti al palazzo ducale c'è il cinema all'aperto (martedì 27 niente balera, si va al ''Cinema sotto le stelle''!). Chiediamo informazioni ad alcuni passanti che ci indicano un locale dove il gelato è PAZZESCO, poi visitiamo la piazza principale con la torre civica, improvvisiamo un ballo davanti ad un bar che ha messo su la nostra canzone preferita (ci applaudono pure...mah!) e infine ritorniamo alla macchina con l'intenzione di rincasare.
Però...
''Andiamo a vedere Castellarano centro, che non ci siamo ancora stati?''
Io mi aspetto un paesotto sminchio con un po' di pavè e due portici ''vecchi'', insomma una ciofeca di posto. Ma sì, andiamo comunque a vedere il ''centro'', visto che abitiamo in una frazione!
Passiamo oltre la strada in salita che conduce a casa e proseguiamo verso il nucleo principale e finiamo nel medioevo o a Gardaland o in un film di cappa e spada! A naso in su ci infiliamo nella Rocchetta illuminata di rosso e...
Aspetta, aspetta!
Ti ho raccontato già un sacco di cose! Forse di questo ti parlerò la prossima volta, quando, magari, avrò scoperto qualche cosa di più; ora come ora 'Castellarano per noi è solo una magica visione nella notte di una domenica di fine agosto; è ancora tutta da esplorare! Lasciami andare a preparare la cena che questa sera si va a ballare.
Baci baci da Lince-in-esilio che, al momento, si sente come se fosse in vacanza!

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