Come pesci (di lago) fuor d'acqua
Il nostro habitat sono i boschi, il lago, i monti.
Siamo "topini di campagna" noi!
Eppure...
Eppure ieri sera eravamo nella grande città, mescolati a persone che vivono una vita estremamente diversa dalla nostra lacustre quotidianità fatta di turisti chiassosi e silenzi boschivi, di raccolte mattutine di ingredienti spontanei (ieri è stata la volta dell'aglio ursino, sia foglie che fiori, e dell'asparagina) e di passeggiate al tramonto, circondati da idiomi stranieri che esclamano il loro stupore per questo nostro grande lago così munifico di emozionanti vedute e cieli incantati.
La colpa (o il merito) è di una nascente passione per la danza. Siamo due schiappe da competizione, ma ci proviamo con grande impegno, però! Stiamo frequentando delle lezioni di Lindy Hop in una bella scuola piuttosto lontana (figurati se qui da noi si balla questo genere!) che impegnano i nostri giovedì sera da un mesetto e mezzo a questa parte. Siamo finiti lì a causa mia.
Sono anni che covavo, nemmeno così in segreto, il desiderio di praticare un qualche tipo di ballo; il maritozzo, finora, mi aveva bocciato tutte le proposte. La svolta è arrivata a febbraio, quando in occasione della "Settimana dell'amore" (il nostro annuale evento di coppia, da me istituito col patrocinio di Whisky al fine di dedicare un momento speciale al nostro rapporto), ho tirato fuori dal Web un video che lo ha incuriosito. Dopo aver tentato qualche passo con risultati ridicoli, abbiamo comunque deciso di iscriverci ad un corso; è stato difficile, però alla fine ne abbiamo trovato uno ed ora siamo "apprendisti stregoni" impacciati e pasticcioni. I nostri compagni, è vero, hanno sulle spalle qualche mese di lezioni in più, però anche una certa inclinazione che, secondo me, a noi fa difetto e per fare pratica, ma soprattutto per divertirsi, spesso organizzano uscite danzanti: ieri sera per la prima volta abbiamo partecipato anche noi. E' stato totalmente destabilizzante, un po' spaventoso (per me), piuttosto faticoso e... BELLISSIMO!
L'appuntamento era fissato per le 20.30; ci saremmo trovati in loco per partecipare ad una lezione speciale, assistere ad un'esibizione ancor più speciale del nostro maestro e soprattutto per ballare.
Per BALLARE!?!
NOI?
Non scherziamo!
Il nostro piano era quello di approfittare della lezione, assistere all'esibizione e scantonare le danze ascoltando solo un po' di musica dal vivo, applaudendo, belli comodi sulle poltroncine, i virtuosi che avrebbero certamente dato fuoco alle polveri.
Una volta arrivati (con una buona mezz'oretta di anticipo per paura di fare tardi) ci siamo sentiti come due cerbiatti abbagliati dai fari di un'automobile.
Ma che cosa ci facevamo NOI lì?
Per fortuna, nel frattempo era comparsa una compagna di corso con un'amica che voleva sperimentare il genere musicale; così ci siamo avventurati in quattro attraverso la porta che, si sperava, ci avrebbe condotti ai suddetti "bagordi musicali" e una volta dentro siamo rimasti spiazzati dal contesto: ci siamo ritrovati in quello che avrei potuto definire come il "salone dell'oratorio", con lucine natalizie a fare da cielo stellato a ciò che, con un po' di fantasia, si poteva chiamare pista da ballo.
Se i nostri compagni d'avventura erano sconcerti, io mi sentivo rassicurata dalla rusticità della location (forse non era un evento riservato agli iniziati, forse anche dei novizi come noi potevano trovare la loro nicchia!). Certo, il bar e il buffet non erano il massimo...ma almeno non c'era aria di professionismo.
Quanto mi sbagliavo!
Dopo i primi dieci secondi di lezione mi sono resa conto che il professionismo c'era eccome!
Però, dai, non eravamo i soli ad essere alle prime armi, altri tre o quattro erano al nostro livello e non sembravano particolarmente imbarazzati dalla cosa, quindi...
Quindi, piano piano, il mal di stomaco per l'ansia da prestazione mi ha abbandonata, sostituito da un divertimento fatto di ritmo, sudore e risate. La lezione è stata bella, ma ancor più bello era il clima, la possibilità di allenarsi un po' con i passi imparati (si fa per dire!) a lezione e di vedere in azione quelli veramente forti. Alla fine ciò che più temevo si è verificato: due compagni di corso mi hanno trascinata nelle danze. Ma non è andata così male, anzi! E' stato fantastico! Mi sembrava QUASI di essere capace (in realtà sono loro quelli capaci e bravissimi, pure; ma va be', sognare non costa nulla...).
In un crescendo di scriteriato entusiasmo, Whisky ed io abbiamo ballato (male) tutto ciò che era ballabile da due del nostro livello e all'alba della mezzanotte, come brave Cenerentole, siamo risaliti in macchina onde evitare la definitiva metamorfosi in zucconi.
Così ci siamo riavviati verso il lago, ridacchiando sotto i baffi; eravamo stanchi, sudati e affamati.
Però avevamo ballato, altro che balle!!!
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