Senior Business Consultant, mammi e cuochi meravigliosi
Whisky sta lavorando nella stanzetta: parla al telefono coi colleghi. E' la prassi: le riunioni per portare avanti i progetti, fare le prove, sviluppare i moduli...avvengono per lo più così. Il maritozzo, con un look da call-center, borbotta, giubila, si incazza e sbuffa con le orecchie infilate nelle cuffie per buona parte delle sue giornate. Capita pure che lavori da solo, in silenzio, messaggiandosi con la sua "ganga" come un adolescente compulsivo, ma per lo più stanno, appunto, al telefono: per ore.
In teoria la pausa pranzo è fissa, ma in pratica se la gestiscono un po' loro, come pure gli orari di lavoro che sono, per citare un'arcinota pellicola ad argomento "pirati", "più che altro una traccia".
I primi tempi mi, diciamo così, "indispettivo" parecchio.
"Per che ora preparo?" chiedevo.
E lui, candido candido: "Per la una, come sempre."
COME SEMPRE!!!
Certo...
Infatti.
Andavo ad avvisare che mancavano cinque minuti; non a parole, chiaro, era al telefono! A gesti, tipo tecnico televisivo, aprivo la porta e gli mostravo il palmo aperto con le cinque dita che gli esplicitavano il quantitativo di minuti mancanti all'ora X.
Lui annuiva e mi faceva il pollice in su.
Bene, tutto ok!
Mi fiondavo in cucina e scolavo la pasta, condivo e aspettavo...
Aspettavo...
ASPETTAVO...
ALLORA!!!
Tornavo di là con un'espressione da...da...moglie incazzata e gli sventolavo sotto il muso le dita chiuse come a tenere stretto tra le punte un piccolo oggetto e muovevo il polso avanti e indietro: dunque?
Lui apriva le braccia con innocenza e indicava le cuffie. Fin lì ci ero arrivata anch'io!
La storia si ripeteva un po' troppo spesso per i miei gusti, così ho deciso di darci un taglio: "Non è che riesci a metterti d'accordo coi tuoi cavolo di colleghi, così, magari, il pranzo non va a quel paese?"
Forse era che, essendo nuovo, i colleghi facevano quelli tutti professionali, o forse perché magari avevano paura di essere giudicati, non lo so. Però adesso che ci ha parlato, finalmente si ragiona!
Abbiamo detto "by by" alla pasta scotta e ai secondi riscaldati. Potenza della comunicazione!!! Non solo: è venuto anche fuori che i due "compagni di gioco" abituali del maritozzo sono, oltre che seri professionisti molto preparati e competenti, pure due "mammi". Non è affatto insolito, ormai, sentir uscire dal microfono del computer frasi tipo: "Scusa...riprendiamo dopo che devo portare il bambino dal pediatra" o "Ti dispiace se stacchiamo dieci minuti prima? Arrivano i ragazzi da scuola e devo buttare la pasta..." e "Beato te che ti trovi il pranzo già preparato!". A volte si scambiano ricette o raccontano di quanto sono stati lodati dai figli per i manicaretti che hanno messo in tavola, tipo il risotto coi funghi che hanno cucinato a mezzodì; è fantastica l'umiltà con la quale si schermiscono: "Buono, eh, ma secondo me la fame ha contribuito!"
Sono rimasta veramente stupita da questo strampalato ambiente professionale, molto "maschile" nei numeri e nell'ambito, piuttosto cameratesco e rude, eppure così aperto e moderno. Certo, si deve fare di necessità virtù e con la possibilità di lavorare da casa è logico che i mariti suppliscano all'assenza delle loro consorti, impegnate a scuola o in ufficio, ma da una generazione come la nostra che ormai ha mezzo secolo sulle spalle, non è così scontato!
Adesso è venuto fuori che il "risottaro" ha pure il pallino dei dolci; Whisky ha subito messo in dubbio le sue abilità: "Bisogna provare per poter giudicare!". Così domani, quando si incontreranno tutti di persona a Maranello, si aspetta di testare le delizie sfornate da questo "Senior Business Consultant" che è anche un mammo e un cuoco meraviglioso!
P. S. Speriamo che si ricordi di portate un assaggino anche a me!!!
W i padri moderni che sanno destreggiarsi tra lavoro, casa e figli!
RispondiEliminaA tutti loro (e anche a quelli un po' più retrò) tantissimi auguri, buona festa del papà!🥰
Un bacione dalla vostra Lince 😽💖🐾