Attendo
Mio dolcissimo attimo d'eternità
Volo in un cielo più alto
Più puro
Sopra cime svettanti
Di alberi
Monti dorati di sole
Deserti di arsa solitudine.
Rivo impetuoso di vita
Attraverso una verde valle
Verde perché viva
Viva perché culla d'acqua nuova.
Come sarebbe triste il silenzio del cuore
Come muta la solitudine dell'anima
Ma voci soavi
Voci lievi e ridenti si odono...
Si odono...
Si odono...
Nel profondo di un futuro
Che è per me presente
Per me che nel silenzio dell'anima
Attendo.
Questa poesia risale a molto tempo fa, quando, ancora sposina, studiavo filosofia nell'angolo-salotto del bilocale dove vivevo col mio Whisky.
RispondiEliminaSeguivo un corso di "Filosofia Morale" sulla bioetica e stavo studiando un libro di Jonas.
L'argomento affascinante e coinvolgente del futuro della nostra specie mi ha fatto venire voglia di scrivere, tra le altre cose, anche questa poesia.
Pensavo al destino del mondo, al futuro dell'umanità...ad un figlio.
Questi versi sono la prima avvisaglia di quel profondo desiderio di continuità che di li a poco avrebbe fatto arrivare il nostro Nilo.