La settimana di Ferragosto
Quella di Ferragosto è sempre una settimana particolare.
Il mondo intero è in ferie e sembra che nessuno tornerà mai più a lavorare.
Si respira aria di festa sulla spiaggia, cene a lume di candela o di falò, luna park, gelati e fritto misto.
Anche per noi sono stati sette giorni ricchi di esperienze magiche!
Lunedì era il trentaduesimo anniversario della notte in cui abbiamo deciso che saremmo rimasti insieme per sempre.
La giornata era afosa e l'abbiamo trascorsa sulla spiaggia.
Con tavolo, sdraiette e un pranzo fresco a base di insalatona e melone, ci siamo dilettati tutto il giorno tra partite a "Macchiavelli" e lunghe nuotate rinfrescanti.
Che bel relax!
Martedì 15 Agosto il nostro paese era in festa per il sessantesimo anniversario del Ferragosto più gettonato della sponda.
Dopo il consueto bagnetto serale, ci siamo avviati verso il lungolago buttandoci nel fiume di gente che ingrossava sempre più via via che ci avvicinavamo al centro.
Ci siamo trovati un bel posticino nel "salotto buono" comunale: la passeggiata, appena ristrutturata e tirata a lucido, che conduce all'hotel con vista lago.
Lo spettacolo è stato grandioso! Nonostante le migliaia di persone avevano tutti lo spazio per muoversi e gustare i meravigliosi fuochi d'artificio in tutta comodità! Una degna conclusione dei quattro giorni di festa grande indetti dall'amministrazione comunale.
Mercoledì siamo partiti per i monti con una nuova, inedita destinazione.
Ero emozionatissima!
Ha organizzato tutto il mio Whisky, era la nostra "gita di anniversario".
Abbiamo cercato la giornata col meteo migliore della settimana e la scelta è ricaduta su mercoledì 16, che in quel di Formazza risultava prevalentemente soleggiato.
Viaggio tranquillo, salita in funivia super panoramica e scorci da favola lungo il percorso verso il rifugio.
La passeggiata era abbastanza breve e il dislivello non eccessivo tanto che, arrivati al lago del Vannino, ci sentivamo freschi e rilassati.
Che posto incredibile! Anche il rifugio dove abbiamo pranzato era spettacolare, con piatti semplici ma meravigliosi!
Dopo il caffè, guardando il lago, ci è venuta voglia di fare qualche altro chilometro prima di tornare a valle.
Abbiamo chiesto al ragazzo del rifugio quanto tempo potesse servire per fare il giro del Vannino.
"Tre quarti d'ora circa, ma dove si immette il torrente, quello grande, se volete completare il giro vi conviene salire e guadare a monte, altrimenti vi toccherà tornare indietro o togliervi gli scarponi!".
Tutti contenti abbiamo imboccato il piccolo sentiero che costeggia il laghetto alpino immersi in una natura sorprendente.
Arrivati al primo corso d'acqua si doveva decidere se:
1 proseguire e salire a monte del torrente successivo, quello turbolento.
2 continuare sul sentiero basso e arrivare in prossimità dell'ostacolo per poi girare i tacchi e tornare al rifugio ripercorrendo la prima metà del giro.
3 tornare subito indietro senza guadare neppure il primo torrentello.
Dopo qualche istante di riflessione abbiamo scelto l'opzione numero uno.
Ma dovevamo sbrigarci! Le rare gocce cadute dal cielo durante il pranzo sembravano sul punto di diventare qualche cosa di più.
Ci siamo arrampicati rapidamente su per il rilievo da dove scende con fragore il torrente più vivace, ma appena prima del guado, quello "facile a monte", ha iniziato a piovere sul serio.
Guado facile si fa per dire: io ero stanca per la salita piuttosto impegnativa, l'erba e i grossi sassi della riva erano ormai bagnati, come pure la suola dei miei scarponi. Il guado facile consta di tre grosse sezioni di tubo metallico posizionate tra la schiuma ribollente: nessun parapetto o balaustra a cui appoggiarsi per saltellare da un tubo all'altro e, naturalmente, anche il metallo era umido di pioggia.
Primo tubo bene, intanto Whisky era già sull'altra riva. Ho appoggiato il piede destro sul tubo numero due e...è scivolato!
" Non posso! Ho le suole bagnate! Non tengono!".
"Tranquilla! Hai poggiato male il piede, riprova!".
Mi sono fatta coraggio, ho seguito i consigli del marito e sono riuscita ad attraversare appena in tempo!
Ora il cielo faceva sul serio: pioveva bene, eravamo sul promontorio che sovrasta il Vannino dove il sentiero è un piccolo solco terroso a picco sul lago.
Prima cosa i ponci impermeabili; Whisky li porta sempre nello zaino, per sicurezza.
Ora giù veloci, ma con attenzione, senza farsi prendere dal panico.
La pioggia intanto si faceva via via più leggera e stava spuntando qualche raggio di sole che colorava il lago di un azzurro inverosimile.
Troppo bello! Bisognava immortalare quella magia! Così ci siamo fermati a fare foto stupende già dimentichi della pioggia di poco prima.
Ero rilassata e immensamente felice di essere lì, in quel luogo meraviglioso, con l'adrenalina dell'avventura del guado ancora in corpo a darmi un po' di euforia in più.
"Fotografa i colori del lago!" ho detto al maritozzo "guarda che spettac...".
BUM!
Un tuono di quelli che fanno l'eco e che rimbalzano di vetta in vetta!
Se, su un sentierino come quello, la pioggia avrebbe potuto creare problemi, un temporale sarebbe stato veramente un rischio.
Gambe in spalla!
I tuoni si susseguivano, ma, fortunatamente, il temporale era sempre più distante; correva verso valle risparmiandoci notevoli grattacapi.
Abbiamo continuato a scendere veloci e precisi fino ad incrociare il sentiero più basso in prossimità della "Casa delle marmotte" e li, a giro quasi concluso, il Fato ci ha regalato un incontro che non osavamo sperare: alla base del masso sulla nostra sinistra, a pochi metri da noi, ci osservava una splendida marmottina!
Il marito era al settimo cielo! E anch'io!
Siamo tornati al rifugio galvanizzati dall'avventura vissuta insieme e abbiamo iniziato la discesa sulla jeepabile verso la seggiovia.
Nuvole-sole-pioggerella-sole-nuvole...Il meteo mutevole e suggestivo ci ha accompagnati quasi fino a valle,
QUASI.
A un chilometro circa dalla seggiovia la pioggia è rinforza e...PONCI!
Poi è rinforzata ancora e...VIA VELOCISSIMI!
In fine la GRANDINE e...CORRI CORRI CHE SI VEDE GIA' L'IMPIANTO!!!
Siamo arrivati col cuore in gola e bagnati come pulcini (dobbiamo comprare ponci più performanti) e abbiamo trovato la funivia chiusa a causa del temporale.
Così ci siamo rifugiati nel casottino del custode che ci aveva invitati all'asciutto nell'attesa di un meteo più clemente.
Lì pioveva già da diverse ore, da quando noi avevamo sentito il primo fragoroso tuono poco dopo il guado.
Facendo quattro chiacchiere il tempo era passato in fretta ed era tornato un po' di sereno; ma solo un po'!
Piovigginava ancora, nonostante il temporale si fosse trasferito altrove.
Salutando il nostro gentilissimo ospite siamo saltati al volo sui seggiolini allagati della seggiovia che, nella decina di minuti necessaria per tornare a valle, hanno trovato il tempo di inzupparci gli impermeabili (?), i pantaloni, le mutande e...il sedere!
In paese ci siamo concessi un caffè di conforto prima di tornare verso casa, ridendo e scherzando come scolaretti, coi sedili dell'auto protetti da coperture di fortuna.
Ti sembrerà strano sentirmelo dire, ma è stato tutto PERFETTO!
Abbiamo visto il panorama con ogni luce possibile, abbiamo mangiato benissimo, abbiamo passeggiato tranquilli e avuto la nostra piccola avventura.
E poi c'erano anche le marmotte!
Giovedì ce la siamo presa comoda, riposando chiacchierando e facendo tutto con calma.
A sera ci è venuta voglia di uscire un po' e ne abbiamo approfittato per "bumbureggiare".
Per noi due questa buffa parola, presa in prestito da una commedia inglese, significa " fare un pic-nic tutt'altro che spartano con vivande gustose, tovaglia bella e servizio apposito con tutto l'occorrente ".
Se il luogo prescelto ha un tavolo tanto meglio, altrimenti ci portiamo il nostro!
Di solito mangiamo bene, davanti a panorami ameni o rilassanti e ci sentiamo molto "ottocenteschi".
Questa volta abbiamo fatto male i conti!
Luogo perfetto e super panoramico.
Buon cibo preso in rosticceria.
Però siamo arrivati un po' tardi, all'imbrunire, e sulla splendida altura che domina la citta e le valli circostanti, tirava un bel venticello piuttosto fresco!
BRRRRRRRRR!
Venerdì avevamo un appuntamento.
Mia cugina e il suo ragazzo sarebbero venuti nella nostra zona per assistere ad un concerto... alle cinque del mattino!
Dal momento che abitano a circa quarantacinque minuti di auto da qui, abbiamo pensato di invitarli alla nostra spiaggia per un bagno rigenerante post evento.
Dopo una passeggiatina sul lungolago e la colazione in pasticceria, eravamo pronti per un tuffo nelle limpidissime acque del nostro posticino favorito.
"Ma è bellissimo qui!" hanno esclamato i cugini stupiti di scoprire un luogo lacustre così simile al mare.
Erano mesi e mesi che volevo far loro scoprire questo angolino.
"Lo dicevo io che vi sarebbe piaciuto!".
Anche il piccolo borgo a pochi minuti di auto dove abbiamo pranzato in riva al lago ha riscosso un notevole successo.
"Lo sapevo! E' proprio il tuo genere! E' un anno che cerco di portarti qui, testona!".
La cugi, ridendo sotto i baffi, ha continuato a godersi la sua giornata sul mio lago, progettando di tornare il più presto possibile.
Staremo a vedere.
Sabato è stato giorno di grigliata.
Sono a dir poco tre anni che un caro amico cerca di organizzarne una a casa sua.
Con una perizia veramente considerevole, negli anni ha creato uno splendido giardino con decine e decine di rose di ogni tipo.
Nella parte più alta ha costruito, con le pietre del torrente sotto casa, una meravigliosa area griglia, con tanto di vasca semicircolare per la raccolta dell'acqua con cui annaffiare le rose.
Un capolavoro!
La sua ultima fatica è stata la bella staccionata in legno che delimita il giardino.
Per inaugurare queste belle opere manuali, ha chiamato a raccolta diversi amici.
Ma si sa, mettere tutti d'accordo è un'utopia, così la festa è stata più e più volte rinviata.
Era ora di concretizzare e al grido di "chi c'è, c'è!", sabato ha grigliato un intero banco frigo del supermercato.
Così è avanzato un mucchio di roba, perché, alla fine, eravamo solo in quattro!
Domenica tranquilla con bagno pomeridiano assolutamente necessario a causa delle temperature tropicali.
L'acqua è sempre una delizia!
Abbiamo sguazzato per un'ora buona rinfrescandoci a dovere per affrontare la calura serale che regna nella nostra mansarda.
Alle otto siamo saliti al parcheggio per togliere il costume bagnato e indossare abiti più consoni, visto che ci aspettava la celebrazione serale della Messa in un santuario poco distante.
Io ero già vestita e Whisky si accingeva a cambiarsi, quando l'ho sentito esclamare: "Ciao! Ma cosa ci fate qui?".
Non potevo crederci!
Mia cugina con tanto di "moroso" stava entrando nel parcheggio a tutta birra.
Tutta giuliva mi ha raccontato che dopo un pomeriggio a boccheggiare, aveva deciso di venire a fare il bagno "nel posto bello" che gli avevo mostrato un paio di giorni prima.
Questi luoghi l'hanno talmente colpita da indurla a fantasticare di trasferircisi, magari solo in una casa vacanze da sfruttare nei fine settimana per fuggire dalla città.
Sarebbe stato bello stare tutti insieme, ma noi avevamo un appuntamento.
Però alle nove e un quarto, finita la celebrazione...
Detto fatto!
Ci siamo ritrovati per una passeggiatina con sosta ad un baretto in riva al lago, chiacchierando e osservando le luci sulla sponda di fronte, incantati.
La cugi era entusiasta e continuava a vagheggiare di ville in riva al lago e feste in giardino con gli amici.
Solo fantasie?
E chi lo sa?
E' talmente imprevedibile!
Ciao a tutti!
RispondiEliminaCome avete vissuto la settima più attesa dell'estate?
Raccontatemi le vostre avventura vacanziere!🤩
A prestissimo! 🥰
Lince