Tutto e niente


Una settimana fatta di niente.
Tirando le somme il conto non torna. Gli addendi sono pochi, pochissimi. Eppure... 
Eppure qualche cosa c'è, qualche cosa è rimasto. La pelle più dorata, la voglia di vivere questi luoghi in tutte le loro sfumature, con tutte le loro contraddizioni; il gusto della libertà, il desiderio di stare insieme condividendo un tempo quasi vuoto, quasi quasi fermo. Fatto di niente. Appunto. 
Vorrei poterti raccontare di mille incredibili avventure, di luoghi magici, affascinanti, misteriosi; vorrei dirti che quella che è appena finita è stata la Settimana delle settimane, quella che si aspetta facendo il conto alla rovescia e le crocette sul calendario. Ma mentirei, soprattutto a me stessa.
Eppure... 
Eppure sono felice di queste brevi vacanze, povere di avvenimenti, meschine meschine come Cenerentole senza una Fata Madrina. Avevamo bisogno proprio di loro, anche se non lo sapevamo.
A te non capita mai di essere sicuro di volere quello che vuoi e poi un imprevisto o un improvviso colpo di coda del caso, del caos, ti fa esclamare: " Ma dai, avevo proprio voglia di fare questo (vedere quello, mangiare quest'altro...) e non lo sapevo!"? A me sì. Ultimamente molto molto spesso. E questa settimana ne è un esempio perfetto. 
L'idea, all'inizio, era quella di farci un giro: volevamo trovare una meta non troppo distante (i giorni erano pochi), adatta anche alla Gallinella (che non è un piccione viaggiatore!) e magari con qualche cosa di nuovo da vedere e da scoprire. Avevamo trovato un ottimo candidato, raccolto qualche informazione, cercato le strutture che potevano fare al caso nostro. E poi...niente.
"E se ci godessimo il lago? Se facessimo finta (?!) di essere in ferie da qualche parte continuando a vivere a casa nostra?" Una sfida? Una provocazione? Un esperimento? Chi lo sa! Però è proprio quello che abbiamo fatto.
Serate lunghissime, mattine pigre con colazioni-pranzo decisamente molto confuse, tantissimo relax sul divano con caffè, chiacchiere e una Gallinella in brodo di giuggiole che sonnecchia sugli stinchi di Whisky, spaparanzato coi piedi sul tavolino ingombro di carte di ghiaccioli. E poi interminabili discorsi al fresco di un ombrellone, quello bianco panna del nostro baretto preferito, con davanti granite e paste di mandorle, arancini e cassatine, le onde del lago come colonna sonora e le voci allegre dei turisti che fondono i mille accenti in una babele bizzarra e gioiosa che sa di vacanze d'altri tempi.
E poi lui: il principe, il divo, il magnifico. Il lago.
E lei, la nostra piccola, candida, solitaria spiaggetta.
Solitaria per modo di dire. Nelle calde giornate d'estate è frequentata da un nutrito gruppo di bagnanti dall'eterogenea provenienza; ma la nostra ora è quella che volge al tramonto, i più sono rientrati a casa per la cena. Chi resta costituisce una ristretta confraternita di habitué amanti delle ore meno calde, dei tramonti dorati e delle cene sulla spiaggia. Poi c'è chi lavora e arriva dopo le fatiche quotidiane a godersi un po' di surrogato di vacanza. 
Anche noi questa sera faremo così! Ora che il nostro antipasto di ferie è terminato, è dura rinunciare alle gioie delle serate in riva al lago. Quindi insalatona di riso, costume da bagno, salviettone e via! Ritroveremo le due coppiette di anatre e la banda dei tre germani bulli che cercano di insidiare le "sposine" finendo sempre malmenati dai legittimi consorti, la pozza tra gli scogli dove guizzano i piccoli avannotti ai quali ci siamo molto affezionati, le ranocchiette che al tramonto saltellano fuori dalle fessure del muro dando il cambio alle lucertole amanti della tintarella... Ritroveremo tutto il nostro piccolo ecosistema vacanziero coi suoi rumori, i suoi profumi di fichi che maturano, fiori viola e buon cibo preparato da mani sapienti con attrezzature di fortuna.
Ritroveremo la gioia di nuotare al largo per guardare le montagne, verdissime, che sovrastano gli alberi fronduti della riva e si stagliano nel cielo immenso e capriccioso; un cielo che si specchia sul pelo dell'acqua avvolgendosi attorno a noi in uno struggente abbraccio di vita.


Commenti

  1. Che bellissimo racconto, a volte godersi le piccole fortune che si danno per scontate ti fa riscoprire la bellezza dei luoghi dove abiti o la compagnia di chi ti sta vicino.

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    1. Ciao Daniele! Hai proprio centrato il punto! Sono convinta che la quotidianità nasconda magia e gioia celate sotto il velo dell'abitudine e della disattenzione. Basta guardare con occhi nuovi, da "turisti", e si riscopre bellezza e fascino in ciò che ci circonda, nei luoghi e nelle persone. Ti ringrazio del commento e spero che continuerai a seguirmi! 😊 A presto!

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