Odissea rock
Oggi è una bella domenica d'estate. A rigor di logica dovrei essere in compagnia del marito a spassarmela allegramente girovagando tra le amene località lacustri.
Invece no.
Fuori splende il sole, i bambini dei vicini vivono la loro personalissima versione della mondanità scatenandosi in un colossale party in piscina ed io sono qui, con la piccola Gallinella appollaiata sulla spalla, a raccontarti questa strana domenica pomeriggio.
Dunque la mia settimana solitaria comincia con un giorno di anticipo?
NO!
In realtà la mia solitudine settimanale si esaurirà in un pugno di ore domenicali, forse potrebbe arrivare a protrarsi fino alla tarda mattinata di domani, vedremo.
Torniamo indietro di qualche mese e partiamo dall'inizio.
Probabilmente tu non sai che Whisky non è l'unico uomo della mia vita.
A centinaia di chilometri da qui, ai confini opposti della Lombardia, vivono, lavorano e se la spassano Nilo e Attila: rispettivamente il nostro primogenito ed il secondo nonché ultimo nato.
Quando la calura estiva era ancora un lontano, irreale auspicio futuro, e l'inverno dilagava beffardo tra le alture delle Prealpi, il marito propose ai pargoli di trascorrere insieme a lui una domenica di baldoria e musica.
Detto fatto! Nilo e Attila si sono organizzanti (ferie, mezzo di trasporto, eccetera) e il padre ha comprato i biglietti.
Per mesi è stata solo una data sul calendario "...poi il due luglio c'è il concerto...", niente più di un cenno estemporaneo a qualche cosa di vago e lontano.
Ma oggi è il due di luglio, il dado è tratto.
I miei tre ora sono tutti insieme a divertirsi ed io, che ho uno spirito romantico e troppo fantasioso, mi sento una specie di Penelope in attesa del ritorno del suo Odisseo. Però a me non serviranno decenni di sotterfugi (tessi la tela, disfa la tela): entro questa notte, o al massimo domani, il mio Ulisse riporterà le stanche membra all'agognata dimora e dei Proci, per mia fortuna, nemmeno l'ombra!
Terminata la baldoria, Attila muoverà verso nord per tornare alle sue montagne e Nilo si metterà in viaggio in direzione sud-est, verso la pianura. Con Whisky. Di treni dopo una certa ora non ne partono più e in qualche modo Nilo deve pur rientrare... Quindi, dal momento che da domani sarà in ferie per una settimana, ho "suggerito" al marito di offrirsi volontario per riportarlo a casa, tanto se dovesse essere troppo stanco potrà fermarsi a dormire da lui e tornare all'ovile domani.
Io sono felicissima di questa loro riunione tutta al maschile. Un po' mi mancano i tempi in cui questa casa somigliava ad una caserma! Avrebbero potuto girarci un film:" Tre uomini in mansarda".
C'era sempre confusione, disordine, allegria... Mi "tiravano scema", ma era bello così.
Alle tre del mattino di questo primo lunedì di luglio, qualche leggero colpo al portoncino d'ingresso mi avverte del ritorno del prode.
Cavoli, mi sono dimenticata di riaprirlo!
Appena uscito dal concerto mi aveva chiamato per chiacchierare un po' mentre con Nilo viaggiavano verso la pianura e, quasi a destinazione, mi aveva detto che preferiva dormire dal pargolo: era un po' stanchino, quindi...
All'alba dell'una mi aveva richiamato dicendo: "Parto: un paio d'ore e sono a casa!"
Io stavo già per coricarmi, quindi avevo chiuso casa. Ma mi fa piacere che abbia cambiato idea.
Divano, cuffiette e computer. Cosa saranno mai un paio d'ore?
Però la porta l'ho dimenticata chiusa.
Corro ad aprirla prima che cominci a fare troppo casino.
Eccolo qui Ulisse!
Stanco, sporco e sudato, ma decisamente felice.
Bentornato amore mio! Mi sei mancato...ma fila a farti una doccia!
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