Grazie al Google!
La pista ciclabile che contorna il lago in questione è di circa trenta chilometri. Pochi in bicicletta, ma a piedi è un'altra storia.
Durante una bella giornata di primavera di tanti anni fa, quando Nilo ed Attila erano solo dei bimbetti, abbiamo tentato l'impresa su due ruote e in meno di tre ore l'abbiamo portata a termine. Sudati e un po' troppo accaldati.
Negli anni successivi abbiamo percorso svariate volte molti tratti della suddetta ciclabile, anche a piedi. Ma mai tutta intera e mai di notte.
Perché proprio di notte?
Allora.
I motivi sono tanti e di diversa natura: il caldo in primo luogo. E' vero che col buio il panorama non si vede, ma vuoi mettere la frescura? E poi. Se parti in una notte di luna piena il panorama lo vedi eccome! Con una luce tutta nuova, diversa, MAGICA! E vogliamo parlare del silenzio? Chi è così pazzo da girare il lago di notte? Saranno tutti a casa a morire dal caldo e noi invece fuori, nella natura, nella pace, avvolti dal buio...da soli! Che poesia, che avventura! Una diversa prospettiva, il mondo che si conosce diventa nuovo di zecca: rumori, odori, sensazioni del tutto inedite e il sottile brivido di un piccolo azzardo, di un rischio (?) del tutto innecessario...No?
No!
Le mie appassionate perorazioni non hanno mai convinto figli e marito.
Ho passato anni a sognare di partire per un'avventura che credevo non sarebbe iniziata mai.
Poi nella mia vita molte cose sono cambiate e quel lontano sogno di gioventù è tornato a bussare alla mia porta.
Estate 2022: il momento era giunto, i tempi erano maturi. Sono tornata all'attacco.
Era rimasto solo il marito da persuadere. Potevo riuscirci...e ci sono riuscita!
Se ti racconto questa storia proprio oggi, proprio ora, è grazie a Google foto.
"Ricordi questo giorno?"
"Un sabato in evidenza"
"E' passato un anno"
Quando lo apri, Google foto, tutto servizievole, ti dice cose così. Ripesca i tuoi ricordi vicini e lontani catapultandoti in un caleidoscopio emozionale fatto di nostalgia, tenerezza, risate, divertimento e a volte costernazione e paura: "Ma quando sono andato lì? Ma poi: ci sono proprio andato io o me l' hanno mandata questa foto? Non ricordo...eppure mi dice 2020...marzo! Dov'ero io a marzo 2020? Cavoli...non lo so...forse è meglio fare un controllo dal medico, sono passati solo tre anni...Come mai non mi ricordo!?".
Oggi io invece ricordo benissimo! E' passato un anno e quel giorno di sabato in evidenza ce l'ho perfettamente presente.
Mi ricordo la partenza appena dopo la mezzanotte, accompagnati da una luna quasi piena che però, hai me, ci avrebbe salutati presto. Non era quello, infatti, il giorno che avevo scelto inizialmente.
Avevo calcolato tutto per bene. Dovevamo partire il venerdì notte del plenilunio di giugno: la luna sarebbe rimasta alta nel cielo fino al mattino e avrebbe illuminato i nostri passi rincuorandoci con la sua pallida, morbida luce. Però mi sono ammalata. Influenza! A giugno! Ma che sf...ortuna!!!
Così abbiamo fatto passare un ciclo lunare e riprogrammato tutto per luglio. Visto che c'era il tempo, ho pensato di fare un "esperimento di avvicinamento all'impresa" e la settimana precedente ci siamo cimentati in un percorso più breve: la ciclabile attorno ad un altro lago, più piccolo.
Meravigliosa esperienza! Siamo partiti alla mattina prestissimo, quando il cielo era ancora completamente buio. Dopo qualche tempo una sottile bava di luce ha cominciato a lambire le cime in lontananza e l'alba ci ha colti a metà del tragitto sorprendendoci con colori quasi commoventi. Poi i coniglietti! A decine. Saltellavano fuori dalle tane per salutare il nuovo giorno, correvano a pochi metri da noi, brucavano, incuranti delle nostre esclamazioni, delle nostre foto.
Test positivo.
Ora si poteva fare sul serio.
Quindi si parte! Belli come il sole, con la luna in fronte e nel cuore l'avventura. Bastoncini da nordic in mano e scarpe comode ai piedi.
"No, facciamo che metto gli scarponi da montagna" ho detto io "le scarpe da camminata sono troppo malandate per fare così tanti chilometri". Ma che ideona! Ho iniziato a sentire male ai piedi, causa fiacche, a nemmeno un quarto del giro. Colpa delle calze, per la verità, ma lo scarpone certo non ha dato una mano.
Però dai, chi se ne frega! E' un sogno che diventa realtà ed io ne godo in ogni istante! L'aria è freschissima, il cuore leggero...maciniamo chilometri su chilometri, facciamo qualche pausa ogni tanto per rifocillarci con succo di frutta, acqua, cioccolato e frutta secca.
Il venerdì sera d'estate (è già sabato ma solo per un cavillo tecnico!) movimenta la notte ancora giovane. Sulla provinciale passano molte auto che rallentano un po' per capire cosa stia succedendo.
Posso quasi vedere i fumetti che escono dai finestrini abbassati con scritto dentro: "Ma che ca...!Hai visto!? Ci sono due matti in ciclabile! Con lo zaino, i bastoni da montagna..."
E il compare "Ma va! Ti sei fumato un albero!?"
"Ma no, ti giuro...li ho proprio visti!"
Arriviamo al lido della città che sono le due passate, ma c'è vita! Ragazzi e ragazze si sono radunati in capannelli a chiacchierare seduti sulle panchine, a gambe incrociate sul prato e a cavalcioni di biciclette e motorini. Alcuni di loro stanno per tornare a casa, altri per andare ad una festa o in discoteca, tutti ci guardano. Un gruppetto di gente più "grande" ci avvicina incuriosita per fare quattro chiacchiere. Che sorpresa! Non pensavo che ci fosse tanta gente sul lago questa notte! Certamente loro sono più sorpresi di noi. Sembriamo usciti da un varco spazio-temporale, un portale che conduce ad un altro mondo: siamo i "Vegliardi viandanti della notte"!
Proseguiamo e usciamo dal lido rituffandoci tra i boschetti che durante le ore diurne offrono un po' d'ombra a ciclisti e podisti. Quando pensiamo che ormai non incontreremo più anima viva, una musica ritmata si fa sempre più vicina, sempre più forte e vieppiù ritmata. Carovane di giovani di tutte le età e di tutti i colori spuntano da ogni dove, escono da file e file di auto parcheggiate ai due lati della provinciale, chiacchierano forte tra loro si affrettano verso la sorgente di quel fiume musicale in piena. Che cosa sta succedendo? Whisky mi ragguaglia: questa notte c'è un mega evento in un rinomato club della zona, aveva letto la notizia, ma sul momento non ha fatto il collegamento...
Superata la discoteca la musica diventa un piacevole accompagnamento che fa da sfondo ai nostri discorsi. Poi, di colpo, il silenzio. Si è fatto tardi, molto tardi. Siamo nel cuore della notte, il momento più buio, più freddo...e siamo arrivati nel bosco.
La pista ciclabile in questo punto abbandona la provinciale e devia per continuare a seguire il profilo del lago. Non passano auto, non c'è luce; solo quella delle nostre piccole torce elettriche che illuminano un angusto cerchio attorno a noi: un paio di metri appena ci separano dall'oscurità più profonda.
Il bosco vive, ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. E respira, sussulta, mormora...noi non ce ne accorgiamo, la nostra specie è troppo rumorosa e invadente per cogliere la voce degli alberi. Ma di notte il canto sommesso della foresta si palesa nel torpore silenzioso dell'umanità. E' un suono ipnotico, arcano e tremendo. Lo si ascolta coi sensi tesi e vibranti, pronti ad una reazione istintiva che non sperimentiamo quasi più.
Tra gli alberi alla nostra destra un fruscio improvviso mi fa sussultare.
"Cos'è stato?"
"Non so" mi risponde il marito "forse qualche animale. Stai tranquilla...andiamo!"
Riprendiamo a camminare. Coi bastoncini facciamo un po' di rumore per non cogliere di sorpresa un'eventuale bestiola, per non spaventarla inducendola ad attaccare. Può sembrare una cosa sciocca, ma è fondamentale: nella zona in cui viviamo ci sono tantissimi animali selvatici, anche di grandi dimensioni, primi fra tutti cervi e cinghiali. Abbiamo imparato a convivere con loro senza rinunciare alla gioia delle passeggiate al crepuscolo o delle escursioni nel fitto della foresta. Il segreto è FARSI SENTIRE. Sempre. Avvisati della nostra presenza i selvatici possono nascondersi ed evitare un incontro che temono più di quanto lo temiamo noi.
"Ancora quel rumore...sembra uno scricchiolio...un ramo calpestato."
"Stai tranquilla..."
Poi un BOATO, uno schianto, un fragore. Se sono animali hanno appena abbattuto un capanno, una recinzione, una casa! Mi immagino un branco di cinghiali alla carica e mi aggrappo al braccio di Whisky col cuore in gola.
"COS'ERA QUELLO!?"
Il marito se la ride, l'infame!
"Era solo un albero che si schianta a terra...è caduto un albero!"
Io non lo avevo mai sentito cadere un albero! Non così vicino, non di notte, non da soli nel bosco circondati dal silenzio! Ho avuto paura.
Ma l'avventura è bella anche perché può fare paura, ti mette alle strette ti ricorda chi sei e chi non sei. E' una prova, un duello con sé stessi, coi propri istinti, coi propri demoni.
E alla fine usciamo "a riveder le stelle".
La "selva oscura" è ormai alle nostre spalle. Ricompaiono le case e il lago.
Il paese che stiamo attraversando ha uno splendido lido e decidiamo di dirigerci proprio li facendo una breve deviazione. Siamo stanchi, stiamo camminando da più di quattro ore e la prospettiva di una panchina comoda è proprio allettante.
Tutto dorme: le villette basse, i bei giardini, il baretto sulla spiaggia, la pensioncina graziosa con la terrazza a lago. La sponda opposta sembra un presepe con le casette illuminate che salgono verso la collina. In realtà sono solo lampioni stradali, ma l'effetto è suggestivo da questa distanza. Il cielo è ancora buio. La luna è ormai tramontata da ore e le stelle dominano l'ultimo scampolo di notte, mentre all'orizzonte di minuto in minuto si dipana un lucore rosato che cerca di scacciare invano il blu profondo delle tenebre. E' così bello che non riesco a stare seduta, cammino avanti e indietro, esploro i dintorni, il pontile...suggerisco inquadrature artistiche per scattare foto ricordo che rendano palpabile la magia di quello che stiamo vivendo.
Poi il cielo si schiarisce, prima piano; è l'alba. Via via la luce che aumenta richiama altra luce e i lampioni si spengono, il nuovo giorno sbadiglia e si stiracchia calciando via dal letto la scura, frusciante coltre della notte.
Proseguiamo il tour un po' più in fretta, ormai si vede bene dove si mettono i piedi e fa un po' freddo, si può accelerare il passo.
Incontriamo sportivi molto mattinieri che si stanno già allenando, qualche cane che trascina padroni semiaddormentati, alcune automobili che percorrono con svogliata lentezza le strade ancora deserte. Ormai è giorno fatto, la magia si è dissolta e il nostro traguardo è sempre più vicino.
Gli ultimi chilometri sono quelli più duri. Ho i piedi doloranti e il sole di luglio risplende in tutta la sua gloria: caldo e radioso. Ci fermiamo spesso all'ombra per riprendere fiato; sono solo le sette del mattino, ma si boccheggia!
E poi, finalmente, eccoci alla macchina.
Sono passate da poco le otto di sabato 9 luglio 2022.
Per la gente attorno a noi inizia un normale fine settimana, per noi finisce un'epopea. Proprio come i protagonisti di un poema epico, abbiamo vissuto molte avventure, superato ostacoli e avversità, ci siamo messi alla prova e abbiamo fronteggiato le nostre paure e i nostri limiti. E' stato un grande viaggio che ci ha restituiti alla quotidianità più saggi e consapevoli, ricchi di nuove emozionanti esperienze e ricordi indimenticabili. Non guarderemo più questi luoghi con gli stessi occhi di prima, per noi significheranno molto di più. Per sempre.
Ora però si torna verso casa; ma prima...colazione!
Al bar.
Anzi no, in pasticceria! Dopo tutto ce la siamo proprio guadagnata, non è vero?
E voi? Avete un sogno nel cassetto? Avete intenzione di realizzarlo, lo avete realizzato o lo state vivendo proprio adesso? Mi piacerebbe ascoltare le vostre storie e le vostre opinioni!
RispondiEliminaVi mando un abbraccio e un incoraggiamento! Baci baci dalla vostra Lince.
Ciao Lince, bellissimo racconto molto avvincente e divertente, fortissimo il marito infame!! Sogni nel cassetto qualcuno ne ho e prima o poi te li racconterò. Ho visto che questo blog è recente complimenti per come scrivi, mi piace e un botto!
RispondiEliminaCiao Giacomo! Sono molto felice di leggere il tuo commento, un po' lo aspettavo dal momento che sei stato il primo dei miei "lettori abituali".
EliminaMi fa piacere che tu abbia trovato divertente la mia avventurosa notte d'estate, anche Whisky ha riso molto della mia paura, é un po' infame, ma è veramente fortissimo, come dici tu!
Ti ringrazio dei complimenti e aspetto il racconto dei tuoi sogni nel cassetto!
A presto!!! ☺