Il viaggio

Fuori dal piccolo oblò le nuvole basse e grigie si stavano diradando appena; la pioggia, invece, continuava a battere sulla fusoliera bianca con un'insistenza stizzosa e caparbia. Quello non era stato un viaggio tranquillo! Mario non aveva paura di volare, non apparteneva alla categoria dei pavidi e superstiziosi viaggiatori che si farebbero impiccare, piuttosto che salire su un aereo! Tuttavia la prospettiva dell'atterraggio lo rasserenava: la, tutto sommato, breve tratta aveva riservato ai passeggeri un po' troppe emozioni. Erano partiti puntuali dall'aeroporto di Parigi; il cielo era imbronciato, ma la luce del giorno morente sembrava voler bucare le nubi pesanti che avanzavano da sud come un presagio di sventura. L'equipaggio li aveva fatti accomodare tutti, aveva snocciolato le procedure di sicurezza e il comandante aveva annunciato il decollo imminente. Fin lì era andato tutto liscio; tutto come al solito. Poi, quando il segnale delle cinture avrebbe dovuto...